Il tartufo, l’oro nero d’Abruzzo raccontato nella nuova puntata di Grandangolo: tanti ospiti e testimonianze sulla valorizzazione del territorio.
Il tartufo è stato il vero protagonista della quarta edizione della Fiera dei Tartufi d’Abruzzo “Dal respiro alla terra“, che ha richiamato oltre 35mila visitatori. La tre giorni, promossa dalla Regione Abruzzo con il supporto operativo di Arap, Azienda regionale per le attività produttive, ha celebrato l’oro nero della nostra regione in tutte le sue forme e sapori, culminando nella presentazione della Denominazione di origine controllata e garantita (Docg) Casauria.
A confermare il ruolo della fiera per la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti di eccellenza è il vicepresidente della Regione Abruzzo e assessore con delega all’Agricoltura,Emanuele Imprudente: “Questa è la casa di tutti gli abruzzesi e degli amanti del tartufo. Serve a far crescere la consapevolezza sul valore dei nostri prodotti e sulla biodiversità unica del nostro territorio“.
Tra i momenti più apprezzati, lo show cooking dello chef più Wild d’Abruzzo:Davide Nanni. L’ambasciatore del tartufo ha reinterpretato i piatti della tradizione abruzzese, con l’aggiunta dell’ingrediente principe della tre giorni. “Ho proposto una carbonara all’abruzzese” con bocconcini di agnello e scaglie di tartufo a crudo. La partecipazione del pubblico ha regalato grandi emozioni. Il tartufo è anche questo: ricordi e affetto, oltre che bontà“.
Per il direttore di Ambiente e/è Vita,Patrizio Schiazza, la fiera rappresenta un punto di svolta per il sistema tartuficolo: “Oggi l’Abruzzo rivendica una posizione centrale nel panorama nazionale grazie alla biodiversità, alla tutela del territorio e ad una promozione sempre più consapevole dei nostri prodotti“.
E, partendo proprio dal territorio, non potevano mancare le testimonianze di chi si dedica quotidianamente alla cura delle tartufaie.Christian Rosa, da Fagnano Alto, patria del tartufo nero, racconta come per decenni le produzioni venissero valorizzate altrove: “Oggi stiamo ricostruendo la nostra reputazione locale“.Pierluigi Del SignoreeDaniele Massa, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione Tartufai e Tartuficoltori delle Valli Raio-Aterno, spiegano come la tartuficoltura indotta stia sostenendo il settore: piantagioni giovani, tutela della libera cerca, formazione dei ragazzi e promozione della cultura del tartufo.
Per finire, un tocco di storia e cultura con Giappo, con aneddoti e curiosità dal Medioevo al Rinascimento, ricordando come figure come Byron e Rossini traessero ispirazione dall’aroma del tartufo per produrre le proprie opere.
Fonte: ilcapoluogo.it


Lascia un commento