Ci sono luoghi che si ricordano per ciò che si mangia e altri per chi li fa vivere. Il ristorante Saffi di Paolo Geri, nel cuore di Novafeltria, appartiene a entrambe le categorie:punto fermo della cucina di territorio, rifugio di sapori sinceri eavamposto della cultura gastronomica della Val Marecchia.
Una recente esperienza a tavola ha portato a un verdetto netto:qui si può assaggiare una delle migliori tagliatelle al tartufo dell’anno. Un piatto che non conquista per effetti speciali, ma peruna precisione disarmante. Tagliatella tirata sottile, burro appena nocciola,tartufo servito con rispetto assoluto. Un equilibrio raro,dove tecnica e istinto viaggiano insieme.
Accanto a Paolo oggi c’è il figlio Pietro, che incarnauna nuova generazione di ristoratori: preparato, curioso, capace di raccontare il territorio con naturalezza. Pietro ha il dono diuna narrazione semplice ma colta. Sa spiegare un formaggio, un salume o una bottigliasenza mai cadere nella retorica.
La sua presenza aggiungeprofondità all’esperienza: ogni piatto e ogni ingrediente hannouna storia, una provenienza, una ragione. E il racconto diventaparte integrante del viaggio gastronomico.
Nel ristorante di Paolo Geri e della moglie Giovanna tutto ruota attorno a un concetto chiaro:cucina del cuore. Non è uno slogan. Si percepiscenei gesti non forzati, nei sapori chenon cercano di stupire ma di restare. La materia prima èlocale e scelta con attenzione quasi maniacale; le preparazioni sono quelle che richiedonotempo, ascolto e fedeltà alle radici della Val Marecchia.
Dal ragù di una volta agli arrosti che profumano di casa, fino ai piatti stagionali che seguonoil ritmo dei boschi e dei campi, emerge un modo di cucinare oggi sempre più raro:senza fretta, senza mode, senza compromessi.
Oltre a essereun ristoratore di sostanza, Paolo Geri è riconosciuto comeuno dei sommelier storici più autorevolidella Val Marecchia e delle Marche. Ha visto crescere generazioni di produttori romagnoli e marchigiani,accompagnato l’evoluzione dei vini del territorioe continua a proporli conl’approccio di un autentico ambasciatore.
La sua competenzanon è da manuale: è vissuta, maturatanei rapporti diretti, nelle degustazioni infinite,nei consigli dati ai clienti senza mai ostentazione.
Mangiare da Paolo Gerinon è solo un’esperienza gastronomica: èun’immersione nel carattere della Val Marecchia. Qui si ritrovanola sincerità di una cucina senza artificiela ricchezza di un’accoglienza che nasce dal rispetto profondo per il territorio.
La tagliatella al tartufo èla scintilla. Tutto il resto –dall’umanità di Pietro al savoir-faire di Paolo– conferma una verità semplice:ci sono ristoranti che sanno emozionare davvero.
Fonte: italiaatavola.net


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