QUOTAZIONI TARTUFO

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Il tour torinese per i direttori dei musei mondiali al gusto di tartufo bianco e Castelmagno. «Arte e cibo, ora tappa nelle Langhe»

Nei giorni della conferenza internazionale Cimam, i responsabili di grandi istituzioni (Moma di New York in testa) hanno degustato le prelibatezze del territorio in diverse location. Padrona di casa Patrizia Sandretto

La cena nella Galleria Diana alla reggia di Venaria

Si è svolta di nuovo in Italia dopo 50 anni- e ha scelto Torino – la Conferenza Annuale diCimam – International Committee for Museums and Collections of Modern Art.

La57a edizionedi uno dei grandi eventi mondiali del mondo dei musei di arte contemporanea, dal 28 novembre, si conclude oggi, 30 novembre, con con corollario domani nelle Langhe, a Guarene, al Parco d’arte dellaFondazione Sandretto-Re Rebaudengo, che ha sostenuto e fortemente voluto l’evento, con la Fondazione Arte CRT e dalla Fondazione CRT, in collaborazione con la Fondazione Torino Musei e il Castello di Rivoli Museo d’Arte.

Un evento che ha portato a Torino oltre300 delegate e delegatida circa 90 Paesi: giusto per fare qualche nome dal neo direttore delMomadi New York Christophe Cherix a Chus Martínez, direttrice dell’IstitutoArt Gender Naturedi Basilea, Victoria Noorthoorn, direttrice delMuseo de Arte Moderno di Buenos Aires, Kamini Sawhney, responsabileProgetti d’Arte Pubblica di Bangalore, Karen Archey, Capo del dipartimento curatoriale dellaKunstsammlung Nordrhein Westfalen, a Dusseldorf, Azu Nwagbogu, Fondatore e Direttore dell’African Artist’s Foundatione delLagosPhoto Festival, di Lagos, Nigeria.

Ed è stata anche una grande vetrina internazionale per la gastronomia piemontese. Cominciata giovedì con unacenaa casa diPatrizia Sandretto, menù a cura diPop Up Location Wow. Scelta innovativa, nessuno chef stellato da immagine, ma lo chef che cucina abitualmente per il bistrot della Fondazione Sandretto, delMauto, dellaPinacoteca Agnelli:Flavio SindelCumali, classe 1991 di Pesaro, scuola all’Alma del maestro Marchesi poi ristoranti importanti, dal Dolce Stil Novo di Venaria al Consorzio di Torino.

Per la cena da Patrizia Sandretto ha cominciato con piatti piemontesi-creativi: cavialiBliniscon guacamole etrota affumicatadel Monregalese, baccalà mantecato e pesto di olive taggiasche, carpaccio di spada affumicato, hummus di ceci e frittura di acciughe liguri con maionese al curry, vol au vent con fonduta diCastelmagnoal tartufo nero, tajarin al burro e tartufo bianco.

Sabato gran cena placée alla Reggia di Venaria, nella Sala Grande (per tuttiGalleria di Diana). In carta flan di zucca e porri con chips di topinambur, plin alla borragine, faraona al marsala e mousse al gianduia, biscotto al cacao salato e salsa calda al cioccolato fondente.

Stasera, domenica 30, saranno alla discotecaLe Roi, con un buffet di taglieri di formaggi piemontesi, prosciutto crudo di Lurisia e salami astigiani, grissini stirati al mais, battuta al coltello di fassona, trota affumicata del monregalese.

E domani, 1 dicembre, alParco d’arte Fondazione Sandretto Re Rebaudengoa Guarene in carta fiori di zucchina in pastella con seirass al limone, polpette di melanzane e scamorza, mousse di gorgonzola, trota affumicata, insalata russa vegan, baccalà mantecato, plin alla borragine, e brasato al barolo, con finale di buffet dei dolci in un trionfo di melighe e cioccolato.Fabrizio Bocca, direttore eventi di Pop Up racconta di un grande successo, soprattutto della meraviglia di tutti gli ospiti alla Reggia di Venaria, uno scenario inatteso da favola. Piatti preferiti per giudizio unanime il flan di zucca con le chips di topinambour, i pin in versione green, e soprattutto i tajarin ai tartufi, per molti una scoperta. «Il trionfale tavolo dei tartufi è stato uno spettacolo».Helen Weaver, ufficio stampa internazionale conMireia Azuara Guerreiromantiene un riserbo british sulle preferenze dei direttori di musei ma poi ammette che «dopo tre giorni così, hanno tutti una gran voglia di andare nelle Langhe e continuare a mangiare e bere bene».Per la gastronomia piemontese un successo mondiale, e il segnale che ormai non c’è evento che non abbia il suo bel corollario-food. Il cibo è cultura, non c’è storia.

Fonte: Google News


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