QUOTAZIONI TARTUFO

I Prezzi Del Giorno

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PREZZO TARTUFO BIANCO PREGIATO (Tuber Magnatum Pico) 2120 3437 4975
PREZZO TARTUFO NERO PREGIATO (Tuber Melanosporum) 450 780 865
PREZZO TARTUFO NERO UNCINATO (Tuber Uncinatum) 320 420 590
PREZZO TARTUFO ORDINARIO (Tuber Mesentericum) 60 75 105

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Tartufo, zafferano e vini: L’Aquila alla conquista dei mercati arabo, inglese e australiano – la Repubblica

Un profumo sottile riempie l’aria “fina” e cristallina nelle vie del centro storico dell’Aquila. Acuto, persistente, impossibile sbagliarsi: è il tartufo – sia bianco sia nero – una delle eccellenze del territorio abruzzese. Noto in tutto il mondo per la qualità e la tipicità. Insieme al fungo ipogeo, c’è un colore, oltre che un odore, super riconoscibile che aleggia per le strade della città, fra banchi, tendoni e botteghe del gusto che si alternano alle chiede e ai palazzi nobiliari: è lozafferano aquilano, l’oro giallo, versatile, prezioso, altro vero principe della cucina abruzzese. Prodotto caratteristico tutelato dalla Dop, che proprio quest’anno ha compiuto venti anni.

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Specialità che, unite a farine, legumi, birre artigianali e ovviamente vini delConsorzio di tutelaregionale,sono stati al centro di quattro giorni di festa, nell’ambito della quarta edizione dellaFiera dei tartufi d’Abruzzo. Un festival che sta portando frutti importanti alla città e alla regione, i cui prodotti saranno protagonisti di altri eventi del settore, a partire da Tuttofood, a maggio a Milano. Dopo un fitto programma di incontri b2b, che si sono svolti a L’Aquila in occasione della fiera, accordi internazionali sono già stati avviati con imercati polacco e lituanoper un’ampia gamma dell’agrifood abruzzese a chilometro zero di una decina di aziende.

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Forte interessamento è stato espresso dall’Arabia Sauditaper contratti di fornitura relativi a tartufo, bianco e nero, oltre che per lo zafferano; in più, contatti sono in corso conl’Inghilterraper birra artigianale, liquori, farine e legumi, e conl’Australiaper il vino. A colpire il pubblico internazionale in particolare, oltre alla qualità dei prodotti, anche il packaging accattivante. In questa edizione, promossa dalla Regione Abruzzo, in particolare dall’assessorato all’Agricoltura, c’è stato il record di presenze: oltre 35mila visitatori.

Tra esposizione, cooking show e dibattiti,all’Aquila sono arrivatibuyer dai mercati della Corea del Sud, Australia, Cina, Arabia Saudita, Stati Uniti, Inghilterra, Spagna, Polonia, Lituania, coordinati daPaola Marchetti,rappresentante della delegazione internazionale dei buyer, ai quali le imprese presenti alla fiera, 60 in totale, hanno proposto anche liquori, olio evo, pasta, formaggi, salumi, insaccati, patate, aglio nero, miele, dolci, marmellate, cosmetici e altro ancora.

“Nei b2b che abbiamo organizzato le singole aziende hanno avuto modo di confrontarsi con buyer che rappresentano mercati europei e internazionali – nota il vicepresidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura,Emanuele Imprudente– dove il nostro agrifood ha potenzialità enormi”.

E la prospettiva è di crescere nel futuro, come sottolinea lo stesso Imprudente: “Sono stati chiusi già dei contratti e soprattutto sono state poste le basi per chiuderne altrettanti nei prossimi mesi. Tutto questo facrescere il sistema produttivo delle nostre piccole aziende, con ricadute occupazionali e di Pil nei territori, molti dei quali montani. Altrettanto importante che si sia affermata la consapevolezza che l’internazionalizzazione va affrontata in maniera strutturata, facendo squadra, muovendosi come sistema di filiera”.

Fonte: repubblica.it


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