QUOTAZIONI TARTUFO

I Prezzi Del Giorno

PEZZATURA 0-15g 15g-100g 100g-oltre
PREZZO TARTUFO BIANCO PREGIATO (Tuber Magnatum Pico) 2120 3437 4975
PREZZO TARTUFO NERO PREGIATO (Tuber Melanosporum) 450 780 865
PREZZO TARTUFO NERO UNCINATO (Tuber Uncinatum) 320 420 590
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Riflettori sul tartufo nero del Matese – Gazzetta del Mezzogiorno

Il tartufo nero del Matese, la patata del Matese e la segale del Matese, al centro di un progetto di promozione territoriale ospitato al “Don Alfonso 1890”, a Sant’Agata sui Due Golfi, trasformato per l’occasione in un vero e proprio hub formativo per gli operatori del territorio matesino. L’iniziativa di rigenerazione economica dei comuni di Castello del Matese e Letino – supportata dall’Università Federico II di Napoli, l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, l’Università di Salerno e l’Università del Sannio – si è svolta proprio nella scuola di cucina della famiglia Iaccarino, attraverso educational dedicati all’utilizzo di questi ingredienti provenienti da agricoltura biologica. Negli spazi del “Don Alfonso 1890”, infatti, si è svolta la prima fase del progetto, con workshop di cucina e due cene di degustazione pensate per creare un momento di incontro tra gli operatori turistici del Matese e la cultura gastronomica della famiglia Iaccarino. Grembiuli indossati, mani in pasta e segreti di cottura sono stati condivisi dalla famiglia di ristoratori, che ha donato i propri metodi per trasformare la conoscenza del prodotto in competenza professionale, coerentemente con la storia dell’azienda fondata da Alfonso e Livia Iaccarino e portata avanti oggi dai figli Mario e lo chef Ernesto. Intorno alla tavola, i partecipanti hanno scambiato idee, memorie e progetti, guidati dalla famiglia Iaccarino e dalle loro brigate. Il progetto, sostenuto dal PNRR M1C3 Intervento 2.1, denominato “A tavola nel borgo”, si inserisce in un programma che prevede sedici azioni volte a connettere i borghi di Castello del Matese e Letino alle aree naturali e alle filiere agricole delle zone. Al centro dell’attenzione, la cultura gastronomica, eredità e progetto insieme per Alfonso e Livia Iaccarino, che da decenni hanno orientato la cucina verso la dieta mediterranea, in un dialogo costante con l’azienda agricola biologica “Le Peracciole”, asse portante dell’autoproduzione e della stagionalità della casa. Visione, peraltro, riconosciuta dalla Stella Verde Michelin per l’impegno sistemico in materia di sostenibilità. Ingredienti puliti, tecniche rispettose, riduzione degli sprechi e un’attenzione particolare alla quota vegetale, per tradurre il paesaggio del Parco Nazionale tra Campania e Molise in piatti contemporanei, comprensibili e replicabili nei propri contesti di ospitalità dagli operatori che hanno partecipato. «Abbiamo accolto l’invito dei comuni del Matese con entusiasmo e una profonda responsabilità: la sopravvivenza delle produzioni tipiche e il loro futuro dipendono dalla capacità di metterle al centro, proteggerle e raccontarle. Per realtà come “Don Alfonso 1890”, lavorare ogni giorno con i migliori produttori locali, dal Matese e da tutta Italia, è un privilegio, ma anche una missione. Solo mantenendo viva questa connessione e valorizzando la filiera possiamo continuare a portare in tavola il vero carattere dei territori, offrendo agli ospiti un’esperienza che parla di autenticità, biodiversità e passione», ha raccontato Mario Iaccarino, responsabile dell’accoglienza e della direzione delle attività del brand “Don Alfonso 1890” a livello internazionale. Cuore del workshop sono state le ricette, attentamente eseguite dagli operatori turistici del Matese guidati dalla brigata del “Don Alfonso 1890”, capitanata dall’executive chef Ernesto Iaccarino e del suo fidato secondo, Nicola Pignatelli. «Mettere la nostra esperienza al servizio del Matese ha significato condividere tecniche e coscienza del prodotto perché gli operatori possano diventare ambasciatori della loro terra: imparare a trattare una patata di Letino, la segale o il tartufo non è solo cucina, è prendersi cura di un futuro più buono e consapevole», ha spiegato l’executive chef Ernesto Iaccarino.

Fonte: Google News


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