Abbiamo incontrato alcuni degli espositori al Desco per farci raccontare come sono cambiati i gusti e in che direzione vanno i prodotti tipici.
Si conclude oggi l’ultima giornata di Desco 2025, l’appuntamento a Real Collegio che celebra la cultura culinaria delle province di Lucca, Massa Carrara e Pisa, un evento imperdibile per chi ama scoprire le eccellenze agroalimentari del territorio. Dal tartufo ai formaggi, dai prosciutti al vino, fino all’olio extravergine, il pubblico può vivere un’esperienza sensoriale completa, incontrando i produttori e assaporando l’autenticità dei sapori locali.
Degustazioni, workshop e percorsi esperienziali che svelano la storia e la passione di ogni prodotto del nostro territorio. I visitatori possono così conoscere e assaggiare tutte le eccellenze. Sempre più consumatori mostrano infatti un acceso interesse per la qualità delle materie prime, privilegiando prodotti vegetali e biologici.
I giovani, in particolare, stanno riscoprendo le uve autoctone e le ricette della tradizione, abbandonando la “massificazione” dei gusti. Un fenomeno evidente tra i piccoli produttori di vino. Ilario Tempesti di Podere Pellicciano a San Miniato racconta: “Abbiamo scelto di valorizzare uve autoctone toscane, con vinificazione tradizionale e biologica. La Malvasia Toscana in purezza, così come il Colorino e il Canaiolo, vengono vinificati in cemento o acciaio per ottenere un vino fresco. I giovani apprezzano la genuinità, le etichette fresche e il contatto diretto con il produttore”. L’azienda familiare si distingue dalla grande produzione industriale e punta a creare una cultura del vino più autentica, avvicinando le nuove generazioni al territorio e alla qualità del vino.
Da Castellina Marittima Toscana in Tavola porta in barattolo la tradizione: farro, ribollita, ragù e sughi di pomodoro con ingredienti biologici locali, ricette spesso dimenticate ma ora riscoperte dai consumatori che vogliono portare sulla tavola un pezzo di storia culinaria.
A Pisa, Sabrina Mattonai di Savini Tartufi racconta come la passione di famiglia sia diventata un’eccellenza internazionale: “Produciamo salse, creme e oli al tartufo, artigianalmente e con aromi naturali. La qualità è fondamentale: cerchiamo sempre di innovare, mantenendo però intatta la tradizione”. Savini Tartufi ha trasformato la passione per il tartufo in una vera professione, consolidando la sua presenza in Italia e nel mondo, con degustazioni e punti vendita in città come Milano, Roma e Pisa.
Alessandro Balugani del Frantoio La Visona, cooperativa olivicola del Comprensorio del Compitese, sottolinea come stia cambiando anche la cultura dell’olio: “Non siamo ancora al livello del vino, ma cresce la curiosità per l’extravergine di qualità. Chi assaggia riconosce la differenza e preferisce acquistarlo direttamente dal produttore. Anche in un’annata difficile come questa, siamo riusciti a produrre un olio eccellente, grazie alle nostre olive locali e alla lavorazione con macine a pietra”.
Infine, Silvia Baldassarri dei Secchini del Forte racconta la filosofia dietro le sue sfogliatine salate: pochi ingredienti selezionati, tutti a km 0 e privi di lieviti o conservanti, per uno snack leggero, naturale e versatile, perfetto per aperitivi o finger food.
Desco 2025 si rivela per i suoi 20 anni di Festival un vero viaggio nei sapori e nelle storie del territorio, dove ogni bottiglia, barattolo, sfogliatina e prodotto racconta l’impegno, la passione e la ricerca di qualità dei produttori locali. Un’esperienza da vivere con tutti i sensi, per capire che la cucina autentica nasce dall’incontro tra tradizione, innovazione e amore per la terra.
Fonte: Google News


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